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Licenziamento del lavoratore che denuncia il proprio datore: è legittimo solo se si prova l'intento calunniosoVenerdì 29/09/2017, a cura di AteneoWeb S.r.l.
La Corte di Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 22375 del 26-09-2017 si è espressa in merito alla rilevanza disciplinare di una denuncia penale presentata da un lavoratore nei confronti del proprio datore di lavoro, poi assolto. La Suprema Corte, dopo attenta analisi, ha escluso che la denuncia di fatti di potenziale rilievo penale accaduti nell'azienda possa integrare giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento "a condizione che non emerga il carattere calunnioso della denuncia medesima, che richiede la consapevolezza da parte del lavoratore della non veridicità di quanto denunciato e, quindi, la volontà di accusare il datore di lavoro di fatti mai accaduti o dallo stesso non commessi (Cass. 4125/2017, 14249/2015, 6501/2013) e che il lavoratore si sia astenuto da iniziative volte a dare pubblicità a quanto portato a conoscenza delle autorità competenti". Fonte: http://www.cortedicassazione.it |
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